In Nessundove, amata, sarà mondo, se non intimamente.
(...)
Così non abbiamo nemmeno disperso gli spazi
questi spazi che ci proteggono,
che sono nostri. (E quanto temibilmente grandi devono essere,
se in millenni il nostro sentire non li ha potuti colmare)

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op. cit.: Elegie duinesi. VII, Muzot,7-8 febbraio 1922, Rainer Maria Rilke