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L'ATTO FOTOGRAFICO...
Per Roland Barthes (1915-1980) ogni fotografia presume
la traccia di un evento che c'è veramente stato
da qualche parte in un dato momento. Questo valore "esistenziale"
è ciò che ne differenzia la visione da quella di
un dipinto (La cambre claire, 1980). Per Pilippe Dubois,
a definire il fotografico non è la nozione di mimesi
ma quella di impronta. La foto è un atto iconico
inseparabile dalle circostanze della sua produzione e ricezione
(L'acte photographique, 1996). Per Jean-Marie Floch (1947-2001),
la nozione di impronta non basta per comprendere le foto: sono
semmai le forme dell'impronta a costituire un possibile oggetto
di senso (Le formes de l'empreinte, 1986).
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