Anno I  N°0  Gennaio 2000

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Stiamo preparando il primo numero. Ecco i temi che saranno affrontati:

Il confronto decisivo con la Techne...
«Poiché l'essenza della tecnica non è nulla di tecnico,
bisogna che la meditazione essenziale sulla tecnica
e il confronto decisivo con essa avvengano in un ambito
che da un lato è affine all'essenza della tecnica e, dall'altro,
ne è tuttavia fondamentalmente distinto.
Tale ambito è l'arte».
(Martin Heidegger, 1953)

IL XXI ARCANO: ARTE O IPNOSI MEDIATICA?

Trauma tecnologico, critica d'arte, carte di navigazione
«Se è vero che l'artista possiede i mezzi per prevedere ed evitare le conseguenze del trauma tecnologico, che cosa dobbiamo pensare del mondo burocratico della "critica d'arte"? Non ci apparirebbe forse all'improvviso come una congiura per fare dell'artista un ornamento, un essere frivolo o un tranquillante? Se gli uomini riuscissero a convincersi che l'arte è una precisa conoscenza anticipata di come affrontare le conseguenze psichiche e sociali della prossima tecnologia, non diventerebbero forse tutti artisti? O non comincerebbero forse a tradurre con cura le nuove forme d'arte in carte di navigazione sociale?»

(Marshall McLuhan, 1964)

Una piccola Cosa sublime...
«L'arte non è comunicazione, tantomeno informazione, ma una singolarità indifferibile e intraducibile in cui costitutiva è l'inseparabilità tra modalità della presenza e orizzonte del senso. (...) non è forse legittimo attendersi che proprio l'arte si sottragga ad ogni estetizzazione per lavorare e interrogarsi sulle (...) zone di enigma e impenetrabilità lasciate in ombra dalla volontà d'integrale solarizzazione dell'esperienza da cui la Tecnica è pervasa?» (Massimo Carboni, Il sublime è ora, Castelvecchi, Roma 1998, p.120)
...o un sublime Dispositivo
«(...) all'indebolimento del soggetto individuale si accompagna la formazione di un iper-soggetto che abita un corpo fatto di "reti" e di "dispositivi di comunicazione a distanza". (...) Il sublime tecnologico rappresenta il tentativo estremo di pensare la soggettività e l'estetico a partire dalla situazione qui delineata. (...) l'estetico può essere pensato soltanto come (...) una estetizzazione di oggettivi significanti tecnologici del tutto privi di significato».
(Mario Costa, Il sublime tecnologico, Castelvecchi, Roma 1998, pp.113-114)

...oppure, un banale Luogo Comune?
«Oggi il banale, il quotidiano, il luogo comune, il segreto del proprio privato, la necessità di sopravvivenza si fanno avanti alla ricerca di una certezza minima, di una qualsiasi legittimazione che si spera di trovare fra i resti, gli avanzi, i rimasugli e le briciole di una realtà, e di un sistema artistico, sul punto di scoppiare. Nell'attualità l'arte sembra essersi aperta a tutti, ognuno può accedervi, ma non solo come timido fruitore, bensì da protagonista, da spavaldo artista, quasi in un "fai da te" che non tiene conto di nessuna regola se non quella del proprio piacere privato e soggettivo». (Loredana Parmesani, L'Arte del Secolo, Skira editore, Milano 1997, p.96)

 

Cari amici vicini e lontani...
"Il culmine dell'eliminazione di ogni possibilità di lontananza

è raggiunto dalla televisione, che ben presto coprirà e dominerà

tutta la complessa rete delle comunicazioni e degli scambi tra gli uomini.

(...) Che cosa accade quando attraverso l'eliminazione delle grandi

distanze tutto è ugualmente vicino e ugualmente lontano?

Che cos'è questa uniformità nella quale tutte le cose non sono

né lontane né vicine, e sono come senza distanza?"

(Martin Heidegger, 1950)

{versati in rete}


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