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Stiamo preparando il primo numero. Ecco i temi che saranno affrontati:
Il confronto
decisivo con la Techne...
«Poiché
l'essenza della tecnica non è nulla di tecnico,
bisogna che la meditazione essenziale sulla tecnica
e il confronto decisivo con essa avvengano in un ambito
che da un lato è affine all'essenza della tecnica
e, dall'altro,
ne è tuttavia fondamentalmente distinto.
Tale ambito è l'arte».
(Martin Heidegger, 1953)
IL XXI ARCANO: ARTE O IPNOSI MEDIATICA?
Trauma tecnologico, critica
d'arte, carte di navigazione
(Marshall McLuhan, 1964) |
Una
piccola Cosa sublime... «L'arte non è comunicazione, tantomeno informazione, ma una singolarità indifferibile e intraducibile in cui costitutiva è l'inseparabilità tra modalità della presenza e orizzonte del senso. (...) non è forse legittimo attendersi che proprio l'arte si sottragga ad ogni estetizzazione per lavorare e interrogarsi sulle (...) zone di enigma e impenetrabilità lasciate in ombra dalla volontà d'integrale solarizzazione dell'esperienza da cui la Tecnica è pervasa?» (Massimo Carboni, Il sublime è ora, Castelvecchi, Roma 1998, p.120) |
...o
un sublime Dispositivo «(...) all'indebolimento del soggetto individuale si accompagna la formazione di un iper-soggetto che abita un corpo fatto di "reti" e di "dispositivi di comunicazione a distanza". (...) Il sublime tecnologico rappresenta il tentativo estremo di pensare la soggettività e l'estetico a partire dalla situazione qui delineata. (...) l'estetico può essere pensato soltanto come (...) una estetizzazione di oggettivi significanti tecnologici del tutto privi di significato». (Mario Costa, Il sublime tecnologico, Castelvecchi, Roma 1998, pp.113-114) |
...oppure,
un banale Luogo Comune?
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Cari
amici vicini e lontani...
"Il culmine dell'eliminazione di ogni possibilità
di lontananza
è raggiunto dalla televisione, che ben presto coprirà e dominerà
tutta la complessa rete delle comunicazioni e degli scambi tra gli uomini.
(...) Che cosa accade quando attraverso l'eliminazione delle grandi
distanze tutto è ugualmente vicino e ugualmente lontano?
Che cos'è questa uniformità nella quale tutte le cose non
sono
né lontane né vicine, e sono come senza distanza?"
(Martin Heidegger, 1950)